Guerra laconica | |||
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Situazione politica nella Grecia del 200 a.C., alla vigilia della seconda guerra macedonica | |||
Data | 195 a.C. | ||
Luogo | Laconia e Argolide, Grecia | ||
Esito | Vittoria alleata | ||
Modifiche territoriali | Argo passa alla Lega achea, le città costali laconiche diventano indipendenti, sotto la protezione della Lega achea, come il Koinon dei Laconi Liberi | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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La guerra laconica, chiamata anche Guerra contro Nabide, del 195 a.C. fu combattuta tra la città-stato di Sparta e una coalizione composta da Repubblica romana, Lega achea, Regno di Macedonia, Rodi e Regno di Pergamo.
Durante la seconda guerra macedonica (200-196 a.C.) la Macedonia aveva concesso a Sparta il controllo su Argo, un'importante città sulla costa egea del Peloponneso; la prosecuzione del controllo di Sparta su Argo fu usato dai Romani e dai loro alleati come casus belli. La coalizione anti-spartana assediò Argo, catturò la base navale spartana di Gytheio e presto investì e assediò Sparta stessa. Alla fine, le negoziazioni portarono alla pace secondo i termini romani, che prevedevano che Argo e le città costali di Laconia fossero liberate dal controllo spartano e gli Spartani fossero obbligati a pagare una indennità di guerra a Roma per i successivi otto anni. Argo entrò nella Lega achea e le città laconiche furono poste sotto protezione achea.
Come risultato della guerra, Sparta perse la propria posizione egemonica in Grecia: tutti i successivi tentativi spartani di recuperare le perdite fallirono e Nabide, ultimo re spartano effettivamente sovrano, fu alla fine assassinato. Poco dopo, Sparta fu obbligata a diventare membro della Lega achea, sua precedente rivale, ponendo fine a diversi secoli di fiera indipendenza.